El Peyote è un ristorante e night bar d’ispirazione messicana in cui il servizio e gli spettacoli si svolgono esclusivamente all’aperto, articolandosi attorno ad una costruzione (disposta al centro di un’area a verde di circa 10.000mq) che ospita magazzini e una foresteria per il personale stagionale messicano nel seminterrato, più cucina e servizi nell’unico piano fuori terra. Tutto il progetto è giocato sulle analogie fra il linguaggio decorativo popolare della Sardegna (terra dove ha sede il ristorante) e quello del Messico, riconducibili alla comune matrice culturale spagnola (consolidatasi nell’isola durante tre secoli di dominazione). Analogie sublimate e ridotte al minimo comun denominatore del colore (solare, acceso, violento, quasi volgare), della flora e di un uso povero ma creativo di variopinte ceramiche da rivestimento di recupero. Tutta l’area è racchiusa da un alto muro di cinta, finito ad intonaco a calce fortemente sgranato, che fornisce l’occasione per creare vaste superfici di colori violenti e contrastanti, teorie di portali ciechi su cui si stagliano piante di agrumi contenute in orci di terracotta, o elementari motivi architettonici vagamente ispirati alle opere di Luis Barragàn. Componente di massimo impatto della recinzione è il tratto di muro prospiciente la strada, su cui si aprono in sfondato una sere di “finestre” disposte in apparente disordine geometrico a riquadrare dei piccoli vasi smaltati di bianco che contrastano con l’azzurro del cielo e la calda tonalità di rosso del muro. Il ristorante è allestito sotto un’amplissima copertura di stuoie, su una terrazza pavimentata con un patchwork di variopinte ceramiche di scarto ed un “tappeto” centrale di ceramiche artigianali messicane. Il vasto giardino, destinato ad accogliere in maniera meno formale il pubblico che non si siede a tavola, che danza o che assiste agli spettacoli, è trattato a prato verde e lascia spazio sia ad essenze secolari locali sia a piante esotiche.