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OLIVETO

49 Elizabeth Street, LONDON SW1W 9PP - United Kingdom

1996

Questo piccolo ristorante italiano da 50 posti a sedere nasce come fratello minore del ristorante Olivo, precedentemente progettato dallo stesso autore. Come spesso accade nei locali commerciali, in Inghilterra, la porta d’accesso dalla strada dà adito ad un atrio che permette sia d’imboccare la scala che conduce ai piani superiori (dove sono ubicate le toilettes, la direzione ed un appartamento privato) sia d’accedere alla sala da pranzo. In quest’atrio una partizione vetrata a tutt’altezza ha rimpiazzato un preesistente divisorio in muratura, così da ottenere la massima integrazione visiva fra la sala e l’ingresso, che rimane però separato quanto basta dagli altri ambienti. La sala da pranzo, composta da due ambienti principali e da una zona bar, è fortemente caratterizzata dalla boiserie che riveste le pareti in tutta la loro altezza con pannelli impiallacciati in acero bianco su cui – in accordo col nome del ristorante – è ricavata, mediante una sorta d’intarsio, una decorazione composta da ramoscelli d’olivo giganti stilizzati che creano un gioco grafico di positivo/negativo in cui la colorazione rosso-brunastra e quella naturale dell’acero s’invertono ad ogni risvolto delle pareti. Il pavimento è rivestito da ordinarie piastrelle di granito-grès opaco frantumate e ricomposte in fase di posa, così da ottenere una trama craquelée. Buona parte degli arredi (i tavoli, le panche coi loro materassini blu, il banco del bar in acero bianco e la scaffalatura autoportante in vetro dello stesso bar) sono stati espressamente disegnati e realizzati su misura. Un sinuoso corrimano realizzato in acciaio inox spazzolato ed un divisorio blu caratterizzato su ogni pianerottolo da aperture ovali e da un profilo sinusoidale contribuiscono a dare carattere al vano scala che conduce ai piani superiori. Al primo livello si trovano l’ufficio della direzione e le toilettes, in cui sono protagonisti l’intarsio grafico delle porte d’accesso ed il rivestimento in pannelli di multistrati d’acero assemblati secondo una composizione geometrica di piani slittanti uno sull’altro e separati da un giunto scanalato, mentre dei supporti in acciaio inox eseguiti su disegno sostengono i piani “flottanti” dei lavandini, complementati da rubinetteria ed accessori di serie disegnati da Aarne Jacobsen.