MAX’ Piano-bar
Villasimius, Sardegna, Italia
1989

Questo progetto è stato fin dall’inizio condizionato dall’elemento naturale che costituisce la più forte e caratterizzante presenza nella località in cui questo spazio è ubicato: il mare.Lungi però dal volersi ricollegare ad esso attraverso triti riferimenti da cartolina turistica, si è cercato d’evocarne la presenza per il tramite di rimandi meno consueti, che consentissero, fra l’altro, di porre l’accento sull’atmosfera di “full immersion” (per traslato nella musica, anziché nelle profondità marine) che è risultata poi essere la caratteristica di quest’ambiente che esercita la più forte attrazione sul pubblico della notte: attraverso pochi elementi fortemente caratterizzanti, che evocano per indirette similitudini il linguaggio della carpenteria navale, si è cercato di dare ai frequentatori di questo luogo la sensazione d’addentrarsi….di scendere nella stiva di una nave o, meglio, nel ventre di un sottomarino che fosse ipoteticamente insabbiato in uno dei magnifici fondali della zona; spunto, questo, suggerito dall’ubicazione ipogea del locale e dalla necessità d’accedervi attraverso una scala piuttosto stretta e ripida.

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